venerdì 14 febbraio 2014

La ruota della fortuna

L'Italia ormai non si distingue nel mondo per i suoi marchi prestigiosi, che abbiamo svenduto all'estero, o per la cultura, anche questa cacciata via dal Bel Paese a colpi di libri di Volo e Moccia. Nemmeno per il cibo possiamo più inorgoglirci,  visto che spacciamo per made in Italy l'olio spagnolo e lasciamo marcire le arance siciliane per mangiare quelle marocchine.

Quello per cui siamo famosi ultimamente è invece una nuova specialità, che consiste nel far cadere il governo. E stiamo diventando talmente esperti che potrebbero anche concederci il marchio doc per questo prodotto nazionale.

È vero che negli ultimi anni in Italia l'anomalia è diventata la norma, l'eccezione si è trasformata in regola e abbiamo imparato a vivere in un un costante stato di precarietà. Ma anche così non possiamo non renderci conto che non è normale che gli ultimi due governi-ed evidentemente non ci sarà due senza tre- ci siano stati imposti senza che nessuno li abbia votati.

Facciamo attenzione, perché si suppone che in Italia la forma di governo sia ancora la democrazia, e questa, da dizionario, è la "forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo, il quale la esercita per mezzo di rappresentanti liberamente eletti, con libera opposizione delle minoranze e nell'ambito della legge".

Dove sono in questo caso i rappresentanti liberamente eletti?
Dov'è il popolo?
Dove siamo noi e il nostro diritto al voto?

Inutile dire che Renzi non mi piace: a parte i suoi trascorsi alla Ruota della Fortuna, reputo molto pericolose le sue affinità elettive con Berlusconi. E nemmeno mi convincono le larghe intese, che in Italia stanno diventando molto più che semplici accordi e compromessi: stanno diventando conformità, e questo porta come conseguenza inevitabile che non ci sia più distinzione tra i partiti, tra le ideologie, tra i princípi.

Se finora si limitavano ad ignorare la voce delle piazze, adesso vogliono zittire anche quella delle urne: facciamo molta attenzione, perché di questo passo il nostro futuro dipenderà da come gira la ruota della fortuna del politico di turno.