venerdì 20 ottobre 2017

Barcellona città aperta?

Sulla situazione in Catalunya si è detto e si sta dicendo ormai di tutto: ogni giorno da un mese a questa parte si analizzano gli angoli più reconditi e si commentano le conseguenze più o meno prevedibili ed i possibili scenari,  tanto in caso di messa in atto dell' indipendenza come del famigerato articolo 155. Pertanto non pretendo di fare nessuna analisi giacché  risulterebbe trita e superflua. Quello che invece mi preme sottolineare è come in questo conflitto - perché di questo si tratta- tra indipendentisti e non, noi stranieri residenti in Catalunya rimaniamo esclusi. Non solo, pare che non ci sia concesso nemmeno opinare. O almeno questa la mia impressione: le poche volte che mi sono permessa di commentare la situazione con gente di qui, ho percepito chiaramente il fastidio del mio interlocutore, come se mi stessi intromettendo in affari che non mi riguardano.  È vero che probabilmente non posso immedesimarmi ed empatizzare al 100% né con gli uni né con gli altri perché non sono nata e cresciuta qui,  però il fatto di vivere a Barcellona da 11 anni, lavorare in questa città, avere una casa, amici, insomma la mia vita, non mi dà forse diritto di dire la mia su un argomento che-comunque si mettano le cose- influirà anche sul mio futuro?
Mai come adesso mi sono sentita così poco integrata in questa città che ho sempre considerato accogliente, familiare e confortevole. Mai come adesso ho avuto la consapevolezza che per quanti anni passino, qui sarò sempre una straniera.  E che probabilmente Barcellona non è poi così tanto aperta come credevo.

6 commenti:

  1. Ciao Gloria,

    Per fortuna ho visto il tuo commento sul Facebook e sono andata a leggere il tui comento nel tuo blog.
    Mi è piaciuto tanto leggere la tua opinione e mi dispiace il sentimento di sentirte straniera. Io ho tantissimo amore per Italia! Imparo il italiano per lavoro ma anche perche mi piace a morire il arte e Italia è una vera opera di arte!
    Guardero il tuo blog ai miei favoriti per seguirti a leggere!
    Un bacio,
    Esther

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    1. Ciao Esther,

      grazie per il tuo commento! Sono contenta che ti piaccia il mio blog e che abbia questa grande passione per l'Italia! Purtroppo la sensazione di essere stranieri credo appartenga un po' a tutti quelli che viviamo in un altro paese, e si acuisce in determinate circostanze, come questa che sta vivendo la Catalunya ultimamente. Però confido che una volta superato questo difficile momento, anche la sensazione di "estraneità" andrà via via attenuandosi.
      Grazie ancora, un abbraccio

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  2. Ciao Gloria...non sei sola...io vivo qui da 17 anni e mi succede la stessa cosa,mi ha fatto e mi fa tanto male. Credo di aver capito che nel fondo quello che ho sempre voluto rifiutare a livello mentale ed anche inconscio invece sia propio così,non renderò pubblico il mio pensiero perchè già mi basta l'aver sperimentato questo rifiuto da parte della societá civile su una questione così importante e non voglio che il tuo blog si riempia di commenti insulsi ed insultanti. Solo ti dico,lascia fare e poi a cose fatte (in un senso o in un altro) prendi le tue decisioni,io ho deciso così.ti abbraccio idealmente

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    1. Ciao,
      grazie per il tuo commento e per l'empatia. Anche se da un lato mi fa piacere sapere che non sono la sola a provare queste sensazione, da un altro lato mi rammarico perché vuol dire che è reale, anche se voglio sperare che sia una sensazione passeggera, data dall'eccezionalità della situazione.
      Grazie ancora e un abbraccio.

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  3. E' vero sono considarazioni molto reali e un poco angoscianti però non bisogna perdere la sperannza di continuare a sentirsi a proprio agio anche in paese "straniero" dove un0 ha gettato le basi per il proprio futuro.

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  4. Ciao,
    grazie per il tuo commento! Sono d'accordo, altrimenti sarebbe come perdere tutto quello che si è riusciti a costruire in tutti questi anni.
    Un caro saluto

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