Ormai il mondo dei call center non è più
un segreto: la maggior parte dei ragazzi in cerca di prima occupazione passa
per questo rito quasi obbligato, a prescindere dal titolo di studio, dall’età e
dall’esperienza. La mia è cominciata per caso, direi quasi una prova, come
suppongo nel caso di molti altri. Una prova che è durata quasi tre anni,
durante i quali oltre a mettere a dura prova il mio equilibrio psico-fisico, ho
avuto la possibilità di tracciare un quadro più o meno chiaro e corente del
cliente-tipo che chiama il call center. Chi di noi non ha avuto la necessità di
contattare un famigerato numero verde per chiedere informazioni o per risolvere
un problema? Chi non si è affidato a una di quelle voci senza volto che credi
sia lì solo ed esclusivamente per te, ti fa sentire un privilegiato con tanta
gentilezza e il tono mellifluo con cui ti
promette che farà di tutto per offrirti il migliore servizio in assoluto
perchè tu cliente non sei un cliente qualsiasi: sei il Cliente con la C
maiuscola e in quel momento sei il centro del mondo dell’operatore. Non
sospetti che in realtà anche tu sei solo una voce senza volto, un rumore di sottofondo
nella giornata di una persona che appena avrà chiuso il telefono ti avrà
dimenticato, lasciandoti dentro un misto di amarezza, delusione, un senso di
inconcludenza che non riesci a spiegarti, un amaro in bocca che però ha un
sapore vagamente conosciuto, perchè sì, alla fine è proprio quello: è la stessa
identica sensazione che prova un amante tradito. Eppure ci si affida con estrema
speranza e fiducia, ci lasciamo convincere dalle rassicurazioni di quella voce
sconosciuta come se venissero dalla bocca di un genitore, ci fidiamo ciecamente
come se a parlare fosse un angelo inviato dal signore che mai e poi mai potrebbe
dire qualcosa che non sia soltanto la pura verità. Ma non voglio disquisire qui
sulla qualità del servizio offerto dagli operatori di call center, al
contrario, proverò a tracciare dal punto di vista proprio dell’operatore, un
campionario variegato e ironico delle tipologie di clienti che a questo mezzo
ricorrono per volontà o più spesso per necessità. Non pretendo ovviamente di
tracciare un profilo psicologico, la mia intenzione è strappare un sorriso e se
possibile una riflessione a chi si riconoscerà in qualcuno dei caratteri
descritti.
Nessun commento:
Posta un commento