domenica 21 luglio 2013

Non è un paese per donne

Negli ultimi giorni le donne sono state alla ribalta della cronaca italiana: dalla Kyenge alla Minetti, passando per la compagna di Di Cataldo che mostra su Facebook le foto dei maltrattamenti subìti ma non sporge denuncia, e la Boldrini che si rallegra per la decisione della Rai di non trasmettere il concorso di miss Italia, augurandosi che in questo modo le ragazze italiane possano puntare su altri talenti. Come se un concorso di bellezza fosse responsabile della superficiale se non infima considerazione che in Italia si ha delle donne. Come se la condizione della donna in una nazione non dovesse misurarsi su ben altri parametri, a partire dalla rappresentanza in governo e la parità sul lavoro. E il nostro Paese non può certo vantare primati in questi campi. E tanto meno nella lotta al razzismo, ai pregiudizi e all'omofobia. L'ultimo episodio in ordine di tempo, l'insulto di Calderoli alla ministra Kyenge, è l'ennesima conferma di un atteggiamento misogino, ignorante e profondamente incivile. Ancora più grave perché di fronte a queste bassezze il mondo politico tace, e quindi acconsente. Inutili e ipocrite le scuse, poco convinti e altrettanto ipocriti i tentativi del Presidente, com'è che si chiama? ah, sì, Letta, scusate, ma è talmente invisibile che dimentico persino il nome...di far dimettere il logorroico leghista. Se lo stesso episodio fosse avvenuto in uno stadio, e la Kyenge anziché ministra fosse stata un calciatore, allora, apriti cielo (come sarebbe giusto e auspicabile): sarebbero piovute multe, squalifiche e scuse ufficiali. Ma il nostro governo, come già sottolineato in un precedente post, è anomalo, totalmente avulso dalla realtà e probabilmente per questo convinto di essere al di sopra di ogni regola. Pertanto appare inutile e totalmente gratuito prendersela con un concorso di bellezza: fino a quando a governarla saranno certi elementi, l'Italia non sarà mai un Paese per donne.

2 commenti:

  1. Bell'articolo di protesta .Purtroppo la legge procede a passi molto lenti ed il governo si deve arrovellare su una miriade di problematiche al limite dell'assurdo .Verranno tempi migliori ? Chissà se o quando.....Ti abbraccio

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  2. Grazie Cettina, effettivamente la speranza che le cose migliorino resta sempre, anche se allo stato attuale è davvero complicato crederci...un abbraccio e a presto!

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